Mariano Lorefice

italo/argentino (31/12/68)

Organizzatore di viaggi di cicloturismo e trekking
Guida MTB: Accademia Nazionale Italiana di Mountain Bike

Mi chiamo Mariano Lorefice e sono nato a La Plata in Argentina. Pur essendo molto legato alle mie origini sudamericane, mi sento un cittadino del mondo: per me i confini hanno un senso solo se puoi attraversarli. Conservo la doppia cittadinanza, argentina ed italiana (la famiglia di mio nonno paterno veniva dall’Abruzzo).
Fin da bambino mi sono sentito attratto da uno spirito d’avventura. Leggendo libri di viaggi ed esplorazioni sognavo ad occhi aperti e immaginavo che un giorno anch’io sarei partito per esplorare nuovi mondi Poi quel giorno è arrivato: avevo 15 anni e, dopo aver studiato a lungo percorsi e strade su vecchie mappe geografiche trovate tra le carte di famiglia, ho inforcato la mia bicicletta e, praticamente, non mi sono più fermato.
Il mio primo viaggio (1986) è stato una traversata in solitaria dell’Argentina, 1.600 km in 20 giorni. All’inesperienza, che mi aveva fatto partire caricando in modo esagerato una vecchia e pesante bicicletta, sopperivo con l’entusiasmo e la curiosità: finalmente potevo davvero andare a vedere cosa c’era oltre l’orizzonte! Poi è arrivata l’età in cui ogni esperienza era vissuta come una sfida personale. Ho capito che per mettermi davvero alla prova ed esplorare i miei limiti dovevo prepararmi fisicamente e mentalmente: allenamenti programmati, gare di triathlon, ultramaratone mi hanno consentito di sperimentare fin dove ti possono portare la determinazione, la tenacia e la volontà di non mollare alle prime difficoltà. Con questa nuova consapevolezza sono ripartito e, questa volta, senza pormi limiti.
Ho compiuto così due giri del mondo, sempre in solitario e con un budget ridotto all’osso. Ho dovuto imparare a gestirmi nelle situazioni più disparate: nel caldo torrido e nel gelo paralizzante, attraverso deserti e pianure sconfinate, superando montagne impervie e remote. Ma, soprattutto, incontrando persone con abitudini, stili di vita e cultura differenti, ho imparato ad apprezzare la ricchezza che sta nella diversità. Al mio ritorno a casa alcuni amici insistevano perché, mettendo a frutto le mie esperienze, organizzassi un viaggio anche per loro. Alla fine mi sono lasciato convincere e, in fondo, ancora li ringrazio per avermi così dato modo di capire che sì, sarebbe stato possibile trasformare la mia passione nel mio lavoro. Da allora sono trascorsi quasi vent’anni, ho organizzato molti viaggi in bicicletta e, facendo tesoro delle varie esperienze, ho cercato di adeguarmi sempre più alle diverse esigenze delle persone che hanno scelto di rivolgersi a “Patagonia Biking”. Gente giovane e meno giovane, che ha voglia di cimentarsi in nuove avventure, persone che sono pronte a sfidare se stesse anche lontano da casa ma che, alla fine della giornata, apprezzano comunque un’accurata organizzazione logistica e non disdegnano un po’ di comodità. Mi sforzo di dare un valore aggiunto all’esperienza di gruppo, rispettando le individualità ma favorendo la coesione: ognuno deve sentirsi a suo agio ed anche le persone meno preparate devono essere messe nelle condizioni di raggiungere, in tutta sicurezza, la meta comune.

Ancora oggi, la mia più grande soddisfazione è rivivere le emozioni dei miei primi viaggi attraverso lo sguardo, i gesti e le parole di chi, non importa a quale età, incontra per la prima volta paesaggi, luoghi e persone per lui nuove e stimolanti.

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